10/15/2010

Mercato Italiano

Fino al 2006-2007 il mercato di riferimento (più simile al nostro) era quello Australiano.

Non è una notizia di questi giorni, ma di qualche mese fa (e in qualche modo intuibile dai dati sfuggiti dal PDF Fimi qualch settimana fa) : nel 2009 invece (dati IFPI) l'Italia è scesa, sorpassata dai... Paesi Bassi!!!! L'Italia figura come 9° mercato mondiale. Trovate i dati QUA


Italia : Total (US$) = 252.0
Paesi Bassi : Total (US$) = 265.4

A grandi linee quindi:
Italia = Paesi Bassi

La cosa è abbastanza tragica se si considera che:
Italia : Population (millions) = 16.7
Paesi Bassi : Population (millions) = 58.1

E che nel 2005 la situazione era:
Italia : Total (US$) = 504.9
Paesi Bassi : Total (US$) = 294.9

per i feticisti...nel 2009
Italia : CD acquistati per abitante = 0,29
Paesi Bassi: CD acquistati per abitante = 1,1

12 comments:

pattok said...

quindi in italia non si comprano per niente dischi...

siamo un popolo di truffatori e ladri...

in effetti devo ammettere che molti miei amici appena uscito il cd di ligabue se lo erano subito...masterizzato.

quanto mi da fastidio il fatto che lo mettano in cielo come fosse dio...e poi manco si comprano l'album...

e non dimostrano manco la voglia di prenderlo + in la qunado costerà 9e90...perchè comprare album..."è da scemi".

e con questo ho spiegato come è la mentalità della gente in italia nei confronti della musica...

l'unica cosa positiva è che almeno si va ai concerti.

AlessioBoom said...

Un giorno poco lontano saremo superati pure da San Marino:)

AlessioBoom said...

Il CD di Liga (contando i CD comprati e quelli scaricati illegalmente) sarà arrivato a più di 1,5/2 milioni di unità (solo 300 mila comprati legalmente).

zago said...

che poi in proporzione cd più scaricari illegalmente non sono quelli mainstream, sono quelli più di nicchia... e in quei casi sono convinto che il download illegale possa essere anche positivo dato che aiuta a spargere la voce e a farsi conoscere maggiormente.

Poi ovvio, pian piano lo streaming manderà via tutto... già ora un buon 50% degli artisti "non da top20" mette il proprio album in streaming qualche giorno prima, su MySpace, NPR, Guardian.. in Italia rockit ecc ecc..

Questa è la strada maestra secondo me..la gente deve essere libera di ascoltare tutta la musica che vuole (e di conseguenza gli artisti di farsi conoscere a + gente possibile), se poi gli piace di andarla a comprare (che oggi i prezzi sono anche onesti...).

zago said...

fermo restando che fra qualche anno potrebbe essere che il possesso della musica (cd, mp3 su disco o su lettore) potrebbe essere una cosa superflua (o per pochi feticisti), soppiantata dall'accesso alla musica.

Se fra 10 anni avremo la possibiltà di esssere sempre online (wi-fi ecc... in Giappone ci sono già molto vicini)... non avrà più senso avere i file sul proprio lettore, tanto basta andare su internet e ascoltare tutto quel che si vuole da lì.

I soldi li faranno tramite abbonamenti, pubblicità e cose del genere... come la TV.

BOL said...

qualche tempo acquistai 2 copie di arrivederci mostro, Uno per lo scrivente ed un altro regalato a mio cognato. Io ho fatto 3 copie masterizzate, mio cognato ben 18, per un totale di 21 copie (noi) ora quante di quelle persone hanno rimasterizzato a loro volta? Mah? in ogni caso ho deciso, non masterizzerò niente per nessuno.... anche se poi c'è sempre il mercato illegale, dei cinesi e marocchini.....

zago said...

La masterizzazione è sempre esistita, già ai tempi delle cassette copiate.

E già all'epoca chissà quanti registravano le cassette dalla radio e ascoltavano quelle senza mai comprare nulla...

Alla fine da lato utente non c'è tanta differenza fra il registrare le cassette dalla radio e salvarsi gli mp3 da youtube (o registrare da qualsiasi servizio di streaming o podcast).


certe cose sono sempre esistite, la differenza è che oggi ci sono molte più opportunità... sia di "pirateria", ma allo stesso tempo molte più possibilità di farsi conoscere.

Continuo a pensare che la pirateria sia un grosso problema soprattutto per le major... etichette minori (anche grazie ad internet) soffrono di meno...
Prendi un etichetta come la Tempesta, a mio avviso il meglio in Italia, senza internet, i download illegali e il conseguente passaparola, probabilmente oggi non sarebbe dove è ora

BOL said...

analizzando i dati pubblicati e tenendo presente le altre variabili, popolazione in aumento, inflazione, costi e crisi, si potrebbe supporre che 100.0000 copie vendute in Italia nel 2010 equivalgono a circa 220/230 k del 2005.

zago said...

si.. diciamo che a grandi linee potrebbe essere fatto un ragionamento del genere

Però ci sono troppe variabili, come il numero di uscite discografiche e di album sul mercato (in aumento), o ancora l'effetto Long Tail

audemar said...

è uscito il pdf fimi aggionrato alla 40° settimana grandi sorprese...la amoroso è già quasi a quota 60.000
http://www.fimi.it/temp/cert_Gfk_week40.pdf

AlessioBoom said...

Lo dicevo io che l'Amoroso avrebbe fatto ALMENO 30k a prima settimana. A questo punto possono essere stati anche 40k.

Pep said...

Salve Zago,
complimenti per il blog innanzitutto.
volevo chiedere se le certificazioni che settimanalmente sono pubblicate su FIMI sono automatiche, oppure se la certificazione è su richiesta della casa discografica (il che potrebbe spiegare come mai mancano alcuni dischi e/o artisti).
Mi è venuto questo dubbio leggendo il sistema della certificazione sul sito fimi che fa espresso riferimento alla richiesta di certificazione e ricordandomi che non più di un mese fa Irene Grandi dichiarò in Rai di aver raggiunto l'oro con il suo album sanremese, che invece non risulta in lista.
Grazie